25.2.08

Minimal Surfaces in Architecture


Sergio Musmeci fu allievo ed erede dei più noti ingegneri Pier Luigi Nervi e Riccardo Morandi, affiancò alla laurea in Ingegneria civile quella in Ingegneria aeronautica ed è stato certamente uno dei più audaci e trasgressivi strutturisti italiani del secolo.
Il suo lavoro fu indirizzato particolarmente alla ricerca della forma, che "nella misura in cui aderisce organicamente alla propria funzione statica, può divenire il veicolo di una comunicazione tra l'oggetto architettonico e la facoltà intuitiva del fruitore".
Egli concentrò i suoi studi sulle forme minimali, quelle cioè che assolvono al loro compito strutturale impiegando la minima quantità di materia e rivelando con chiarezza i flussi delle forze che attraversano la struttura. Per Musmeci esiste una e una sola quantità minima di una determinata materia con cui una struttura può essere realizzata, una volta determinato il sistema delle forze esterne. Tale "forma ideale" è un'invariante, un riferimento rispetto al quale sviluppare le successive elaborazioni che consentano a tale forma di divenire oggetto concreto, valutando tutti gli elementi reali, quali le sollecitazioni esterne e la loro dislocazione nello spazio, la natura del suolo e i materiali utilizzati. Musmeci ricercava forme assolutamente nuove e non paragonabili a quelle precedentemente adottate. "L'architettura, e non soltanto quella strutturale, è un campo dove oggi occorre rischiare. Chi non rischia vuol dire che sta imitando oppure ripetendo. Se si vuole invadere un campo nuovo occorre affrontare l'ignoto." La sua metodologia progettuale prevedeva l'utilizzo complementare di calcoli matematici e modelli di studio, per la realizzazione dei quali impiegò numerosi materiali, tra cui: pellicole liquide di soluzione saponata tese tra fili di cotone, come negli stessi anni andava facendo Otto Frei, progettista delle tensostrutture dell'Olimpiapark di Monaco di Baviera; la gomma o semplicemente cordicelle con piccoli carichi, così come aveva fatto a cavallo tra il XIX e il XX secolo il celebre architetto catalano Antoni Gaudì con le reti da pesca, caricate con piccoli sacchi di sabbia al fine di ricercare strutture equicompresse. Durante la progettazione del Ponte sul fiume Basento, Musmeci utilizzò inizialmente le soluzioni saponate per definire la forma della volta, a cui seguirono un modello in neoprene e successivamente uno in metacrilato, affiancati, ovviamente, da un meticoloso e complicato processo di calcolo matematico. Tale ponte rappresenta il punto focale della sua ricerca sulle membrane sottili -nata negli anni trenta dall'opera di Felix Candela e Eduardo Torroja- che prosegue nel progetto per il Ponte sul fiume Niger ad Ajakourta (1977), dove la membrana a compressione uniforme è sostituita da una rete di elementi prefabbricati in calcestruzzo, ed ancora in quello del Ponte sul fiume Talvera a Bolzano (1978), progettato con l'arch. Zenaide Zanini, sua moglie.

Qui il pdf relativo al ponte sul Basento.

11.2.08

Rhinoscript

Rhinoscripts available at: http://www.box.net/shared/

Da oggi potete trovare l'articolo originale di Kolarevic sulle architetture computazionali nei miei files.


Inoltre ho messo alcuni dei miei primi rhinoscripts che ho usato un po' di tempo fa per creare una gabbia voronoi. Il risultato finale è possibile vederlo in figura ed il merito va soprattutto al plugin PSet Recon tools (liberamente scaricabile dal sito di rhinoceros) capace di generare le polilinee guida della gabbia a partire da una pointcloud. Ho dovuto poi solo esplodere le polilinee x avere segmenti su cui applicare un multipipe a sezione variabile (Addpipes(loft).rvb). Per evitare che il file diventasse troppo pesante a causa della quantità di linee generate dall'esplosione (molte delle quali sovrapposte) ho costruito uno script che eliminasse i "doppioni" (DeleteD.rvb).


I files .rvb che troverete sono molto migliorabili sia nel funzionamento che nel linguaggio. Per quanto mi riguarda sono stati solo un modo per fare un po' di pratica; non ho mai curato più di tanto la forma e una volta raggiunto lo scopo limitato che mi ero prefisso li ho lasciati perdere...
In rete ci sono sicuramente multipipe migliori di autori più noti di me, cmq finchè non li trovate i miei sono a disposizione! Sempre se vi accontentate......!!!!!